La giornalista Cristina Parodi si confessa a cuore aperto in una lunga intervista, c’è spazio per parlare anche del marito, sindaco di Bergamo.
Era il primo ottobre del 1995 quando Cristina Parodi pronunciò il fatidico ‘sì’, salendo all’altare insieme a Giorgio Gori, che allora era il direttore di Canale 5. Le nozze furono celebrate a Carpeneto, in provincia di Alessandria, e soltanto un anno dopo nasceva la primogenita, Benedetta (il 24 giugno del 1996) – sono seguiti Alessandro, nato il 20 agosto del 1997, e Angelica, venuta al mondo il 24 luglio del 2001.

Solamente di recente la giornalista si è concessa ai microfoni della redazione di Dagospia, parlando anche del rapporto con il marito, che tra l’altro dal 2014 è sindaco di Bergamo. In particolare, ha vuotato il sacco sul primo incontro, risalente alla prima metà degli anni Novanta. Un retroscena che in pochi forse conoscevano, è stata la stessa Parodi a rivelarlo, senza troppi giri di parole questa volta.
Cristina Parodi, ecco come ha conosciuto il marito Giorgio Gori
Ricorda ancora con emozione il giorno del matrimonio, Cristina Parodi, ha rievocato quegli attimi indimenticabili nell’intervista fiume concessa a Dagospia, qualche giorno fa. La coppia ha celebrato le nozze nella casa di campagna dei genitori di lei, era il primo ottobre del 1995. In quel periodo la giornalista prese la decisione di lasciare il Tg5 per tornare a Milano e mettersi al timone di Verissimo: “Una scelta legata anche a motivi ‘organizzativi’ familiari”.

Facendo un passo indietro ha ripercorso le tappe della loro storia d’amore, che dura ormai da trent’anni: “Giorgio non è mai stato un volano, ma in alcuni momenti una limitazione, per quel continuo timore di agevolarmi. Ci siamo innamorati a Roma: lui veniva continuamente in redazione per le riunioni”, ha dichiarato e poi ha aggiunto: “La prima volta che l’ho visto aveva 31 anni ma pareva ne avesse 18: era l’enfant prodige ed era fighissimo”.
Oggi coltivano il loro sentimento e la loro relazione con impegno e costanza, tenendo in mente soprattutto “le stesse idee” e “dei progetti comuni”. In realtà, come sottolinea la stessa Parodi, ci vuole una bella dose di fortuna. Spesso se lo ripetono: “Non c’è nessun’altra persona al mondo con cui stiamo altrettanto bene”.